Compositore svizzero. Iniziati gli studi musicali a Le Havre, li continuò nel conservatorio di Zurigo (1909-11) e in quello di Parigi, dove si perfezionò con A. Gédalge, Ch. Widor e V. d'Indy. Le sue prime composizioni nacquero sotto la diretta influenza di Debussy e Ravel: Hommage à Ravel per pianoforte (1915); Six poèmes del Guillaume Apollinaire per canto e pianoforte (1916-17); Prélude pour «Aglavaine et Sélysette» de Maeterlinck per orchestra (1917); altri lavori posteriori non furono esenti dall'influsso di Stravinskij e di Schönberg. Pur articolandosi, nel periodo della formazione, fra opposte esperienze, il linguaggio musicale di H. andava intanto affermando la sua autonomia e un preciso senso costruttivo, derivato da una salda concezione contrappuntistica. Nel 1916 H. entrò, con D. Milhaud, G. Auric, F. Poulenc, L. Durey e G. Tailleferre, nel gruppo dei Sei, di cui furono animatori Erik Satie e Jean Cocteau; dapprima egli condivise la reazione al romanticismo e all'impressionismo, che fu uno degli assunti polemici del gruppo; ma poi finì per recuperare procedimenti armonici e timbrici di Debussy dentro una rigorosa costruzione politonale e contrappuntistica (suo modello supremo fu Bach) in cui si realizza anche una singolare mediazione col sinfonismo romantico tedesco: si pensi alle ultime sinfonie (n. 3, 4 e 5, 1945-51, rispettivamente intitolate Liturgique, Deliciae Basiliensis, Di tre re), che sono tra le opere più significative della vasta produzione per orchestra del compositore. La straordinaria facilità di scrittura di H., la sua stessa capacità di entusiasmo, unite alla pressante preoccupazione di realizzare una musica che interessasse il pubblico più vasto, lo esposero talvolta a una certa retorica formale e lo fecero anche approdare a risultati illustrativi. Questo accade specialmente nei lavori oratoriali e per la scena: Le roi David (1921), salmo drammatico su testo di René Morax; Judith (Giuditta, 1922), opera biblica; Antigone (1927), da una rielaborazione, dovuta a J. Cocteau, del testo sofocleo; Amphion (Anfione, 1931), melodramma su testo di Paul Valéry; Cris du monde (1931), oratorio drammatico di R. Bizet; L'Aiglon (1937), opera in collaborazione con J. Ibert da Rostand; Jeanne d'arc au bûcher (Giovanna d'Arco al rogo, 1938), oratorio drammatico su testo di Paul Claudel. Ma da simili aspetti non sono esenti anche composizioni sinfoniche che pure rivestono notevole interesse: Pastorale d'été (1920), Pacific 231 (1923, un pezzo sinfonico in forma di corale che «descrive» con mezzi rigorosamente musicali una locomotiva in corsa e che ispirò molti musicisti delle successive generazioni), il Concertino per pianoforte e orchestra (1925), Rugby (1928), pezzo sinfonico analogo a Pacific 231 ma in forma di rondò, il Concerto per violoncello e orchestra (1929), Sérénade à Angélique (1945), per piccola orchestra; inoltre, sempre per orchestra, Le chant de Nigamon, Danse macabre, Marche funèbre, Chant de joie, la Sinfonia n. 2 per archi e tromba. Della sua musica strumentale da camera sono da ricordare i 3 quartetti per archi, le sonate con pianoforte per violino (2), per viola e per violoncello, Danse de la chèvre per flauto solo. Oltre ai lavori citati, l'abbondante produzione vocale di H. comprende Cantique de Pâques per soli, coro femminile e orchestra, Cantiques de cantiques per coro e orchestra, La danse des morts per soli, coro e orchestra (testo di Claudel, 1938); nonché parecchie liriche su testi, oltre che di Apollinaire, di Cocteau, P. Fort, Claudel. Vanno menzionati infine i suoi 15 balletti, fra cui Horace victorieux (1920), Les mariés de la Tour Eiffel (1921, in collaborazione con Auric, Poulenc, Tailleferre e Milhaud) e musiche di scena e per film.